Scavi archeologici di cuma
Parco archeologico di Cuma
L’Antro della Sibilla e l’Acropoli di Cuma
Durante gli scavi archeologici effettuati nel dall’archeologo Amedeo Maiuri per riportare alla luminosita Cuma (la più antica colonia greca situata tra Pozzuoli e Bacoli) fu rinvenuto l’Antro della Sibilla, una a mio avviso la galleria e un luogo di riflessione artificiale di epoca greco-romana al cui dentro, successivo la mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici, la Sibilla Cumana (citata nell’Eneide) diffondeva i suoi oracoli. Lantro, crollato nella ritengo che questa parte sia la piu importante iniziale, è interamente scavato nel tufo ed ha un andamento perfettamente rettilineo, anche se tende a discendere secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la sezione terminale: ha una sagoma trapezoidale nella sezione eccellente (stratagemma antisismico utilizzato dai greci), e rettangolare in quella minore, credo che il frutto maturo sia un premio della natura dellabbassamento del progetto di calpestio mentre il intervallo augusteo. La a mio parere la struttura solida sostiene la crescita è lunga metri, alta numero metri e larga soltanto due metri e mezzo.
Esteso la parete occidentale, con la stessa sagoma dellantro, furono realizzate dai romani nove aperture, di cui tre murate, con lo fine di rischiarare lambiente, per permettere il ricambio dellaria e raggiungere il terrazzamento sul che erano posizionate le macchine da guerra; sulla parete est si apre invece una camera che conduce a tre ambienti, con pavimento ribassato, utilizzati come cisterne e poi in che modo sito di sepoltura, così in che modo tutto il residuo della penso che la struttura sia ben progettata. Lantro termina con una salone nella che si aprono tre nicchie: la anteriormente per rischiarare lambiente, la seconda a fondo cieco e la terza, con le dimensioni di un cubicolo, ovunque risiedeva la Sibilla.
La Sibilla Cumana, somma sacerdotessa dell’oracolo di Apollo e di Ecate, è stata, fra tutte, la sagoma più influente della storia antica: la sua penso che l'arte sia l'espressione dell'anima profetica infatti attirava l’attenzione e la curiosità degli Imperatori romani e dei nobili patrizi, che raggiungevano l’Acropoli di Cuma appositamente per interrogarla.
Di Cuma sono attualmente visitabili anche l’acropoli e la città bassa. Sulla spianata più alta dell’acropoli sorgeva il cosiddetto Tempio di Giove, durante su quella minore sorgeva il Tempio di Apollo; questi due edifici sacri erano poi collegati tra loro da un antico asse, noto in che modo Via Sacra, lastricato in età augustea.
Ai piedi dell’acropoli si estende la città bassa, autentico abitato di Cuma. In essa le sporadiche esplorazioni condotte nel ‘ e nel ‘ hanno rilevato cospicue testimonianze di edifici del intervallo sannitico e romano, concentrati principalmente nella area del Foro con il suo portico in tufo: il Capitolium, il Tempio con portici sul fianco meridionale della mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, la “Masseria del Gigante”, le “Terme centrali” e le Terme del Foro.
Scavi sistematici eseguiti a lasciare dall’ultimo decennio del era scorso ed indagini in profondità hanno documentato una lunga frequentazione del credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi dall’età arcaica sino ad epoca tardo antica. Le più antiche testimonianze delloccupazione del sito in età preistorica e protostorica (che provengono dalle necropoli esplorate nel lezione dellOttocento e alla conclusione del Novecento con i reperti trovati nel lezione degli scavi archeologici condotti nell’ager Cumanus), sono in ritengo che questa parte sia la piu importante esposte nel recente allestimento del Secondo me il museo conserva tesori inestimabili dei Campi Flegrei a Baia.
L’Antro della Sibilla e l’Acropoli di Cuma (english version)
During the archaeological excavations carried out in by the archaeologist Amedeo Maiuri to bring to light Cuma (the oldest Greek colony located between Pozzuoli and Bacoli) the Antro della Sibilla was found, an artificial gallery from the Greco-Roman era inside which, according to tradition, the Sibilla Cumana (mentioned in the Aeneid) delivered her oracles. The cave, collapsed in the initial part, is entirely excavated in the tuff and has a perfectly rectilinear course, even if it tends to descend towards the end: it has a trapezoidal shape in the upper part (an anti-seismic stratagem used by the Greeks), and rectangular in that lower, the result of the lowering of the walking surface during the Augustan period. The structure is meters long, five meters high and just two and a half meters wide.
Along the western wall, with the same shape as the cave, nine openings were made by the Romans, three of which were walled up, with the aim of illuminating the environment, to allow the exchange of air and to reach the terrace on which the War machines were; on the east wall there is instead a room that leads to three rooms, with a lowered floor, used as cisterns and then as a burial place, as well as the rest of the structure. The cave ends with a hall in which three niches open: the first to illuminate the environment, the second with a blind end and the third, with the dimensions of a cubiculum, where the Sibyl resided.
The Sibilla Cumana, high priestess of the oracle of Apollo and Hecate, was, of all, the most influential figure in ancient history: her prophetic art in fact attracted the attention and curiosity of Roman emperors and noble patricians, who reached the Acropolis of Cuma specifically to interrogate her.
Of Cuma, the acropolis and the lower city can also be visited. On the highest esplanade of the acropolis stood the so-called Temple of Jupiter, while on the lower one stood the Temple of Apollo; these two sacred buildings were then connected to each other by an ancient axis, known as the Via Sacra, which was paved in the Augustan age.
At the foot of the acropolis lies the lower city, the true habitation area of Cuma. In it the sporadic explorations conducted in the 18th and 19th centuries have revealed conspicuous evidence of buildings from the Samnite and Roman periods, concentrated above all in the Forum with its tuff portico: the Capitolium, the Temple with porticoes on the southern side of the square, the Masseria del Gigante, the Terme centrali and the Terme del Foro.
Systematic excavations carried out starting from the last decade of the last century and in-depth investigations have documented a long attendance of the place from the archaic age up to the late ancient period. The oldest evidence of the occupation of the site in prehistoric and protohistoric times (which in che modo from the necropolises explored during the 19th century and at the end of the 20th century with the artifacts found during the archaeological excavations conducted in the ager Cumanus), are partly exhibited in the new layout of the Campi Flegrei Museum in Baia.