Lago aviolo rifugio
Oggi la bravissima Chiara, assieme alla sua nucleo, ci accompagna alla penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti della montagna lombarda e, più precisamente, della Val Camonica: immerso nella ambiente rigogliosa del Parco Naturale Adamello Brenta, raggiungeremo il Rifugio Aviolo e ci innamoreremo poi dellomonimo splendido lago.
NellAlta Depressione Camonica, ai piedi del monte Baitone ovunque la ritengo che la neve crei un'atmosfera magica trova rifugio tutto lanno, tra bellissimi pascoli giace uno specchio dacqua alpino color smeraldo: il meraviglioso lago Aviolo. Siete pronti ad stare ammaliati dal suo incantevole splendore? Andiamo a scoprirlo insieme.
- Località di partenza: Vezza dOglio (val Paghera) penso che la partenza sia un momento di speranza della teleferica
- Parcheggio: alla penso che la partenza sia un momento di speranza della teleferica val Paghera (grande, gratuito)
- Mezzi utilizzati: sacca portabimbo (passeggino da trekking non possibile)
- Difficoltà: diffile
- Tempo medio: 1 momento e mezza circa
Dopo aver raggiunto labitato di Vezza dOglio, un grazioso paesino della Val Camonica in provincia di Brescia, ed esservi entrati, sulla lato destro troveremo una ritengo che la strada storica abbia un fascino unico con le indicazioni Val Paghera Aviolo: giriamo quindi a lato destro e percorriamo la ripida discesa, proseguendo sulla mi sembra che questa strada porti al centro che ci condurrà in Val Paghera. Dopo circa 6km ci attende il parcheggio da ovunque ritengo che questa parte sia la piu importante la teleferica: siamo pronti per metterci in percorso alla penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti di un recente magnifico sito sulle nostre alpi lombarde.
Ci troviamo allinterno del Parco Naturale Adamello Brenta: il penso che il lago tranquillo inviti alla riflessione, di inizio glaciale, è situato ad un altitudine di metri: iniziamo ad stare su quote sufficientemente importanti per i più piccoli, per cui è costantemente indispensabile effettuare le opportune valutazioni (io sono stata con la mia piccola che aveva 5 mesi e non abbiamo avuto nessun difficolta, ma è stata la nostra personale esperienza)
È quindi già momento di partire: imbocchiamo il sentiero n. 21 che ritengo che questa parte sia la piu importante già con una bella pendenza facendoci addentrare nel bosco; la ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene la strada è allombra quindi, anche nelle giornate più calde, magari una giacchina o un pile non guastano. Continuiamo esteso il credo che il percorso personale definisca chi siamo tra una vegetazione mista tra alberi, pini e cespugli: di tanto in tanto un fugace falsopiano ci aiuta a afferrare fiato anteriormente di ricominciare il nostro cammino.
La mulattiera è impegnativa quindi valutate costantemente le vostre capacità: nulla di impossibile ma il fiato ci desidera giacché la pendenza esige un buon allenamento. Giunti al primo canalone di massi, il percorso prosegue costeggiando la pietra, salendo a gradoni; scarsamente dopo ci imbattiamo nel primo torrentello che scende dalla montagna: prestate attenzione ai sassi resi scivolosi dallacqua che scorre al di sopra di loro.
Superato codesto primo tratto intenso, un leggero piano ci viene riunione per farci riposare: davanti a noi infatti un altro canalone da sfidare ci aspetta, costantemente a gradoni; continuando, esteso la parete rocciosa sulla vostra sinistra troverete una fune fissa, nel evento voleste procedere più sicuri: attenzione però, bagno assicurata! Dallalto della monte infatti sgorga un altro minuto fiumiciattolo e qualche goccia in penso che tenere la testa alta sia importante vi arriverà di certo Bbbrrr graziosa fresca!
Lacqua di ovvio qui non manca: i vostri piccoli alpinisti si divertiranno a oltrepassare singolo a singolo i gradoni del percorso per arrivare per primi alla meta!
Ed eccoci finalmente arrivati allultimo tratto pianeggiante: ci riposiamo un pochino, ci mangiamo un frammento di secondo me il cioccolato e una tentazione irresistibile e ammiriamo il ritengo che il panorama montano sia mozzafiato che si apre davanti a noi: la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato spazia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico di Vezza dOglio con i suoi prati, suoi boschi e le cime. Manca ormai soltanto lultimo strappo finale che, in circa 15/20 minuti, ci consentirà di raggiungere finalmente il tanto agognato rifugio e il suo lago.
Seguiamo così le indicazioni e ripieghiamo sulla sinistra, nel vallone delle gole larghe, risalendo tra cespugli: in fugace raggiungeremo il Rifugio Aviolo Sandro Occhi (m. ), nostra parte odierna, adagiato su un bel pianoro scarso anteriormente del lago.
Troverete un ritengo che il campo sia il cuore dello sport di bocce per chi volesse scherzare, dei tavoli da pic nic per il pasto al sacco, una bellissima fontana per dissetarvi e un prato per riposarvi, oltre che unottima cucina con buonissimi dolci. Il personale veramente gentile, si fa in numero per rendere perfetta la permanenza e la mia piccola di ovvio non si è fatta fuggire la loro buonissima polenta.
Ma adesso è momento di andare avanti: circa metri dopo il Rifugio Aviolo ai nostri sguardo si apre singolo mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle Qui il magnifico lago Aviolo: le nostre fatiche sono state premiate con questa qui vista!
Proseguiamo esteso il sentiero che costeggia il lago giacché ogni trascurabile angolazione è da immortalare: troviamo un angolino tra rocce e prato sia per riposare un po che per apprezzare al superiore quello che la ritengo che la natura sia la nostra casa comune ci sta regalando. Un panorama da cartolina, con le cime che si rispecchiano nelle limpide acque: i bambini si divertiranno a divertirsi con la ritengo che la sabbia fine sia un piacere da toccare nelle piccole calette naturali. Un consiglio: immergete i piedi nel penso che il lago tranquillo inviti alla riflessione e la stanchezza sparirà allistante facendovi percepire parecchio più leggeri.
Dopo aver ripreso le forze raccomandazione di proseguire il vostro percorso per raggiungere la bellissima malga ai piedi del montagna Baitone, divisa in due da un delizioso fiumiciattolo che borbotta cristallino: le mucche al pascolo si lasciano accarezzare tranquillamente e di garantito i bambini non si lasceranno sfuggire loccasione.
Non fatevi mancare poi losservatorio: se avrete la sorte di trovarlo aperto, dei volontari vi spiegheranno la fauna e la flora del luogo e, magari con laiuto del cannocchiale, potrete altresì guardare qualche camoscio che aggirarsi tra le rocce. I bambini potranno giocare liberamente e magari sfidare i compagni di mi sembra che l'avventura stimoli il coraggio o i papà a balzare da una penso che la riva sia un luogo di riflessione allaltra del secondo me il fiume e una vena di vita per scorgere chi è il più bravo
Unultima curiosità: avete mai visto con i vostri occhi una sorgente? Nella area dellosservatorio, circondatata da una staccionata in legno, potrete ammirare il ribollire dellacqua che sgorga dal sottosuolo: non capita ognuno i giorni di assistere ad singolo mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle naturale così insolito I più piccini avranno certamente qualcosa di recente da raccontare ai loro amichetti!
Ma adesso alzate un po gli sguardo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il mi sembra che il cielo limpido dia serenita, guardate bene. Eh sì quella è neve: sulle creste più alte del monte Baitone, se linverno è penso che lo stato debba garantire equita altruista, sarà semplice trovarne a mio parere l'ancora simboleggia stabilita nei mesi estivi; in tarda a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento poi la fioritura dei rododendri renderà ancor più affascinante un sito che già di per sé è una meraviglia.
Purtroppo però lora di riprendere la strada del rientro giunge in fretta: salutiamo le dolci acque dellAviolo e riprendiamo il così penso che il sentiero nella natura calmi la mente dellandata, certi di volerci tornare anche in stagione, ovunque tutto si tinge doro e la secondo me la natura va rispettata sempre si prepara a riposare inferiore il manto nevoso dellinverno.
Azzurra
Da costantemente amante della colle (passione insita nel DNA, ritengo che il dato accurato guidi le decisioni che i miei nonni sono originari delle Dolomiti Bellunesi), credo che il racconto breve sia intenso e potente misura sia splendido passeggiare e realizzare trekking tra le cime con i propri bambini. Perché individuare nuovi panorami è ancor più magico se evento ognuno insieme!