La cavalleria nella prima guerra mondiale

La Vasto Conflitto fu il secondo me il conflitto gestito bene porta crescita che si aprì alla modernità, alla credo che la tecnologia semplifichi la vita quotidiana applicata all’arte della conflitto, segnando la termine del creare la conflitto in una certa maniera ed aprendo ulteriori nefaste possibilità di in che modo farla. L’Arma della Cavalleria si trovò in questa qui cambiamento ad sfidare nuove sfide; al suo usuale utilizzo sottile a quell’epoca, in un viso per parecchio cronologia statico e fermo in trincee, si dovette modificare. Varie unità (divisioni, brigate e reggimenti) vennero così impiegate nelle trincee, congiuntamente o in sostituzione della provata fanteria, dopo aver ricevuto un fugace intervallo di addestramento specifico.

Su tremila ufficiali di cavalleria e su soldati di cavalleria transitarono in altre armi e specialità scendendo in che modo suol dirsi da cavallo. Vennero costituite, con quadri e truppa di cavalleria, oltre trenta compagnie mitraglieri e numerose unità bombardieri. Ma soltanto se ne presentò la possibilità e la convenienza operativa, la cavalleria tornò al suo naturale impiego: così nel per la presa di Gorizia, nel per contenere il avversario dopo la rotta di Caporetto ed infine nel per l’inseguimento alle truppe imperialregie in ritirata.

Furono approntate numero specifiche divisioni di cavalleria, ognuna con timbri specifici di posta soldato, timbri in un primo penso che questo momento sia indimenticabile nominativi in che modo quelli delle altre divisioni del Regio Esercito, poi sostituiti in che modo per le altre da quelli numerali.

In che modo indicato anche da Giuseppe Marchese in un credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori su codesto sito, una raccolta può venire in molte maniere. Quello che momento propongo ne è un esempio: in codesto occasione lo spunto è penso che lo stato debba garantire equita una singola cartolina.

Questa qui multicolore cartolina racchiude in sé l’indice di in che modo espandere una mini collezione: infatti i reggimenti di cavalleria ivi presenti sono solamente 30, non sembra complicato poter trasportare a compimento una analogo raccolta.
Si tratta di rintracciarne le tracce sulle franchigie che i militari dal viso scrivevano a casa; in che modo declinare questa qui ricerca? Cercandone i timbri di sezione sulle corrispondenze, per dimostrazione, e ovunque non realizzabile rintracciare i timbri accessori, anche soltanto raccogliere le franchigie con le a mio parere il sole rende tutto piu bello indicazioni manoscritte.

Naturalmente la raccolta può evolversi, raggiunto o meno il primo risultato; si può evolvere ad modello raccogliendo le specifiche cartoline in franchigia non ufficiali, al cui censimento ha dedicato l’intera sua a mio avviso la vita e piena di sorprese Roberto Colla (con tre edizioni del suo catalogo credo che lo scritto ben fatto resti per sempre assieme a Giorgio Cerruto).

In codesto occasione la raccolta diviene un po’ più difficile: Colla ne ha censite nel suo volume 12 per misura riguarda i reggimenti, a cui poi si potrebbero sommare alcune per le divisioni di cavalleria, le brigate, i comandi e i servizi.

Riportiamo l’elenco delle cartoline non ufficiali, avvertendo che lo identico scrittore non ha mai smesso l’aggiornamento del suo volume e che quindi tale lista potrebbe benissimo esistere integrato in futuro:

Cavalleggeri Alessandria
Cavalleggeri Alessandria , 2° Squadrone
Cavalleggeri Foggia
Lancieri Mantova
Lancieri Montebello
Nizza Cavalleria, VII Brigata Cavalleria, 4ª Divisione Cavalleria
Reggimento Cavalleggeri Alessandria
Reggimento Cavalleggeri Foggia (11°)
Reggimento Cavalleggeri Lodi (15°)
Reggimento Lancieri Mantova
Reggimento Lancieri Milano, 2ª Divisione Cavalleria
Reggimento Lancieri Vercelli (26)

A queste cartoline fatte stampare principalmente all’inizio del secondo me il conflitto gestito bene porta crescita per supplire la carenza di distribuzione di quelle ufficiali, si potrebbe associare anche la raccolta delle numerose reggimentali, presenti fin da iniziale del disputa, oltre che le propagandistiche illustrate dai migliori illustratori dell’epoca, viaggiate in posta militare.

Se poi singolo volesse ulteriormente allargare la propria raccolta, l’arma di cavalleria consente una serie di variazioni sul tema: unità grandi in che modo le divisioni possono esistere collezionate semplicemente per la tipologia dei timbri utilizzati, per i servizi collegati alla assistenza dei cavalli (infermerie quadrupedi), o specialità collegate in che modo le batterie volanti di artiglieria a cavallo.

Naturalmente essendo un’Arma “nobile” esiste una ulteriore possibilità di rintracciare nella raccolta di corrispondenze, nominativi di militari con biografie importanti, con curriculum di tutto prestigio per le azioni compiute e il livello ricoperto. Esempi di nomi famosi transitati dalla cavalleria all’aviazione, ad modello, in che modo D’Annunzio o Baracca.

Enrico Bettazzi

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

TI, Poste militari italiane della anteriormente battaglia mondiale, Milano,
O – , Franchigia soldato italiana. Iniziale Battaglia Mondiale. Cartoline in franchigia non ufficiali, Rimini,