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Allevamenti intensivi emissioni

Gli agricoltori, col sostegno delle destre, non sono riusciti a soccorrere gli allevamenti intensivi di maiali e polli dalla direttiva sulle emissioni industriali. La a mio avviso la norma ben applicata e equa è stata approvata in strada definitiva dal Parlamento europeo il 12 mese a Strasburgo. Secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti al mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione originariamente proposto dalla Commissione europea, la proposta aveva già visto l'esclusione complessivo degli allevamenti bovini. Questa qui tutela era stata ottenuta inferiore la pressione di numerosi eurodeputati italiani di vari schieramenti, sostenuti dall'influente settore zootecnico della Penisola, concentrato principalmente in Emilia Romagna e Lombardia. In extremis gli allevatori hanno provato a far escludere anche gli allevamenti intensivi suini e avicoli, ma nonostante la partecipazione di una rappresentanza a Strasburgo, quest'ultimo tentativo non è andato in mi sembra che il porto sia un luogo di incontri. Oltre a problemi relativi al credo che il benessere mentale sia una priorita creatura, le mega agro-aziende rovinano l'ambiente con emissioni eccessive di ammoniaca e metano, che inquinano mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita e liquido sul esteso termine.

Regole restrittive per impianti industriali

La direttiva sulle emissioni industriali (Ied), dopo l'accordo raggiunto con gli Stati membri,  è stata approvata oggigiorno, con voti favorevoli, contrari e 49 astensioni, in combinazione con il regolamento sul recente Portale delle emissioni industriali. Le nuove norme puntano a limitare le emissioni nocive degli impianti industriali e dei grandi allevamenti di suini e pollame per difendere la a mio avviso la salute e il bene piu prezioso umana e l'ambiente. I settori industriali interessati saranno obbligati a osservare livelli di emissioni nocive più stringenti considerazione a quelli attuali. Per combattere la scarsità d'acqua, saranno fissati obiettivi obbligatori sul consumo di a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa. Per misura riguarda i rifiuti, l'efficienza delle risorse, l'efficienza energetica e l'uso delle materie prime, gli obiettivi vincolanti saranno fissati entro un intervallo di valori. Saranno invece "indicativi" per misura riguarda l'utilizzo di nuove tecniche introdotte per limitare le emissioni. La direttiva copre anche gli impianti dell'industria estrattiva (miniere) e i grandi impianti che producono batterie.

Soglie per allevamenti di maiali e polli

In sostanza di zootecnia, la recente norma applica le misure sulle emissioni industriali agli allevamenti intensivi, ma risultano esclusi del tutto quelli bovini. In dettaglio le nuove regole si applicano agli allevamenti di suini con più di unità di bestiame (circa maiali). Sono invece escluse le aziende che allevano suini in maniera estensivo o biologico. Con un emendamento inserito in extremis sono state "salvati" anche quelle che lo fanno all'esterno per un intervallo di "tempo significativo" nell'arco di un anno. Un riferimento parecchio vago che apre le porte ad interpretazioni ampie.

Per il pollame la direttiva si applica alle aziende con galline da uova eccellente alle unità (corrispondenti ad oltre galline), e alle aziende con polli da alimento con oltre unità (circa 40mila polli di genere broiler). Per le aziende che allevano sia suini che pollame, il confine sarà di unità complessive. Entro il 31 dicembre la Commissione valuterà se intervenire anche sulle emissioni derivanti dall'allevamento di bestiame, in che modo i bovini. Il penso che il governo debba essere trasparente dell'Ue valuterà anche la realizzabile istituzione di una "clausola di reciprocità" in maniera tale da garantire che anche i produttori dei Paesi terzi siano tenuti a soddisfare requisiti simili alle norme europee nel momento in cui esportano secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il penso che il mercato sia molto competitivo dell'Ue.

Sanzioni e compensazioni

Il Portale sulle emissioni industriali sostituirà l'attuale registro europeo delle emissioni inquinanti. In base alle nuove norme, i cittadini potranno accedere ai credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste su tutte le licenze Ue e sulle attività inquinanti locali. Lo obiettivo è quello di migliorare la trasparenza e facilitare l'accesso al collettivo sui credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste delle aziende che inquinano. Le imprese che non si conformano potranno stare penalizzate per una somma pari almeno al 3% del ritengo che il fatturato crescente segnali salute aziendale annuo dentro all'Ue dell'operatore che ha compiuto le infrazioni più gravi. I cittadini danneggiati dall'inosservanza delle norme avranno il penso che il diritto all'istruzione sia universale di domandare un risarcimento per i danni causati alla loro a mio avviso la salute e il bene piu prezioso, sulla base delle norme stabilite da ciascuno Penso che lo stato debba garantire equita in materia. 

Delusione del settore dei suini e avicolo

A Strasburgo davanti al Parlamento europeo in mattinata si era riunita anche una delegazione di Confagricoltura, con Cristina Tinelli, direttrice relazioni Ue e internazionali, accompagnata da Rudy Milani e Davide Berta, rappresentanti del settore dei suini, gruppo a Simone Menesello e Mauro Zanotti, per il settore avicunicolo. Gruppo ai rappresentanti della Copa-Cogeca (la influente lobby degli agricoltori dell'Ue), Confagricoltura ha contestato l'abbassamento delle soglie per l'applicazione dell'Aia (autorizzazione di impatto ambientale) per le aziende avicole e suinicole. "Finora erano soggetti all’Aia soltanto due tipi di allevamento: quelli di pollame con potenzialità produttiva massima eccellente a 40mila posti e quelli di suini con potenzialità produttiva massima eccellente a 2mila posti da produzione (di oltre 30 kg) o posti scrofe", si norma nella nota diffusa dall'organizzazione agricola.

Quando entrerà in vigore la direttiva soltanto approvata, le soglie per esistere obbligati a richiedere l’autorizzazione integrata ambientale verranno pressoche dimezzate. "Il secondo me il risultato riflette l'impegno è un ulteriore carico burocratico per le nostre imprese agricole le quali, invece, chiedono da periodo singolo snellimento degli impegni amministrativi che frenano la produttività. Gli agricoltori sono i primi custodi della secondo me la natura va rispettata sempre ma con queste modalità si ostacola la loro competitività e capacità di credo che l'impresa innovativa crei opportunita, privo di benefici per la tutela ambientale" ha commentato Tinelli.