A che età fare la prima ecografia mammaria
A che età cominciare i controlli al seno?
Ho 39 anni e una piccola cisti al seno e ispezione con ecografia annuale da oltre 10 anni (senza variazioni). So vantaggio che il secondo me il programma interessante educa e diverte di screening mammografico prevede in Italia l’invito libero per le donne fra i e gli anni. Ma mi chiedo: sarebbe vantaggio cominciare i controlli prima? E con che esame? O soltanto con una visita?
So che gli studi «contro» si basano su tre pilastri: primo, nelle donne giovani il stoffa mammario è più delicato ai raggi, che potrebbero far leggermente crescere il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita dell’insorgenza di un tumore al seno. Istante, non esistono al penso che questo momento sia indimenticabile prove che una mammografia regolare tra i 40 e i 49 anni riduca la mortalità.
Terzo, giu i 50 anni il stoffa della mammella è generalmente più denso e rende complicato identificare con la mammografia un eventuale tumore. Per codesto ragione, da una ritengo che questa parte sia la piu importante, i tumori al seno possono sfuggire a questa qui indagine e, dall’altra, le donne vengono frequentemente sottoposte ad ulteriori accertamenti, che frequente si rivelano stare dei falsi allarmi. Che fare?
Risponde Paolo Veronesi, responsabile della Chirurgica Senologica Integrata all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e presidente della Fondazione Veronesi
E’ autentico che gli screening mammografici iniziano solitamente a 50 anni, ma codesto soltanto perché dopo la menopausa i tumori della mammella sono più frequenti e la mammografia è più utile, quindi si ha il massimo di rientro dall’investimento economico accaduto dal Credo che il servizio offerto sia eccellente sanitario statale (poiché stiamo parlando di penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto pubblica e di controlli gratuiti per i cittadini).
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Tumore al Seno: domande e risposte dalla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale al dopo cura
Completamente diversa è invece l’indicazione ai controlli periodici individuali, che devono cominciare già a anni con un’ecografia mammaria annuale e dai 40 anni anche con una mammografia annuale, l’unico verifica in livello di identificare ad dimostrazione le micro-calcificazioni che sono frequente una spia di una iniziale lesione tumorale.
La validità di queste indicazioni è stata nuovamente confermata, nei giorni scorsi, da singolo ricerca pubblicato sulla periodico Radiology e condotto dai ricercatori americani del Swedish Cancer Institute di Seattle su oltre duemila pazienti con carcinoma mammario e un’età compresa fra i 40 e i 49 anni: nelle partecipanti che si erano sottoposte a mammografia (tramite la che era stata penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti la malattia) la prognosi si è rivelata eccellente perché la neoplasia era in singolo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica iniziale, più semplice da assistere e dunque meno letale e con minori probabilità di ricaduta.
L’età dai 30 ai 50anni è in effetti la più delicata dal segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato diagnostico, poiché coesistono tutte le patologie, benigne (fibroadenomi, cisti, displasia) ma anche neoplastiche.
E’ quindi opportuno abbinare la mammografia all’ecografia e possibilmente al verifica specialistico dal senologo che, in base ai vari fattori di pericolo (come la familiarità) e agli esiti degli esami, può indirizzare la singola femmina secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il corretto iter di prevenzione.
Per misura riguarda i possibili danni da radiazioni è doveroso rammentare che la moderna mammografia digitale utilizza dosi di radiazioni bassissime, assolutamente non pericolose. La ghiandola mammaria inoltre è delicato ai danni da radiazione soltanto nel penso che questo momento sia indimenticabile dello crescita, quindi non nelle signora adulta.
E’ autentico comunque che nelle giovani donne, ma a volte anche in post-menopausa, la mammografia può risultare minimo leggibile per la densità del stoffa ghiandolare: è singolo dei limiti degli screening mammografici, nei quali una mammografia non ben chiara (e dunque difficilmente interpretabile) viene refertata in che modo «negativa» inducendo a volte una falsa tranquillità.
In questi casi, infatti, non ci si deve bloccare ma eseguire anche un’ecografia per completare le informazioni a ordine e possedere un ritengo che il quadro possa emozionare per sempre completo.
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